sabato 11 novembre 2023

L' architettura delle chiese del contemporaneo nel Tigullio


  Nei dibattiti sulle chiese del contemporaneo il giudizio critico si pone  in modo dialettico: da una parte i seguaci dello International Style e del Modernismo, dall'altra i tradizionalisti. I primi affermano l'importanza dello spazio, della forma e della funzione, i secondi dell'ornato e degli stili architettonici del passato [1].

Chiesa di S.Anna a Rapallo

     I modelli più iconici di riferimento nella seconda metà del secolo scorso, furono la Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp (1950-1955) di Le Courbusier, in Francia; la Chiesa di S. Giovanni Battista - denominata anche la Chiesa dell'Autostrada del Sole - alle porte di Firenze (1960-1964) di G. Michelucci e, verso la fine degli anni Ottanta  la Chiesa del Divino Amore (1987-1999) nella campagna romana, su progetto di L. Leoni con Padre C. Ruggeri, in Italia [2] .

  Sono  numerosi gli esempi di chiese ultramoderne, e/o, postmoderne, costruite negli ultimi decenni in Italia. Basti ricordare la Chiesa di Dio Padre Misericordioso (1998-2003) - denominata anche la Chiesa delle tre vele - eretta nel quartiere alessandrino di Roma, su progetto di R. Meier;  la Chiesa del Santo Volto di Gesù in via alla Magliana nel quartiere Portuense (2003-2006), di P. Sartogo e N. Grenon, ancora a Roma; per non tralasciare la Chiesa di San Paolo Apostolo, (2001-2009) a Foligno, progettata da M. Fuksas e D. Mandrelli Fuksas; e la Chiesa-Santuario di San Pio da Pietrelcina (1994-2004) a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, progettata da Renzo Piano.[3]
  
   Nel 2014, nella sezione dedicata all'architettura della Biennale di Venezia, è stata menzionata (M. Sammicheli) la Chiesa di Santa Maria Regina del Creato a Barbagelata (1967-1972) di Lorsica, progettata da P. Gaviglio, C. Lacca, L. Leoni, con Padre  C. Ruggeri, edificata nell'entroterra del Tigullio. 

  Alla Biennale di Architettura di Venezia (2018), la Santa Sede - nel suo padiglione Vatican Chapel, ha presentato dieci cappelle contemporanee, progettate da architetti di respiro internazionale, sul tema della mostra Free Space.
  
  Sul territorio della diocesi di Chiavari, in provincia di Genova (Liguria), le chiese per il culto religioso cattolico di rito romano, costruite nella seconda metà del secolo scorso fino ad oggi, sono:

Chiesa di S.Giuseppe di Piani di Ri, nel Comune di Chiavari 
Inizio costruzione: 1958
Completamento: 1960
Progetto: E. Mazzino e V. Esposti

Chiesa di S. Giuseppe di Piani di Ri (Chiavari)


Chiesa di Sant' Antonio, nel comune di Sestri Levante 
Inizio costruzione: 1965
Completamento: 1968
Progetto:  F. Ceschi
Programma iconografico: all'interno, dietro l'altare è  collocata l'opera scultorea di L. Lustig, rappresentante "Il roveto ardente".

Chiesa di S. Antonio, Comune di Sestri Levante



Chiesa di Santa Maria Regina del Creato di Barbagelata nel comune di Lorsica
Inizio costruzione: 1967
Completamento: 1972
Progetto: L. Leoni, C. Lacca, P. Gaviglio con Padre C. Ruggeri.
Programma iconografico:  alcuni arredi liturgici, compreso l'altare, sono stati ricavati da tronchi di albero di legni locali. Le vetrate policrome sono opera di Padre C. Ruggeri

Chiesa di S.M. Regina del Creato di Barbagelata (Lorsica)


Chiesa di S. Paolo in Pila, nel comune di Sestri Levante 
Inizio costruzione: 1967
Completamento: 1970
Progetto: G. Campodonico
Programma iconografico:  l'interno evoca l'ambiente semplice e funzionale degli stabilimenti sestresi; la superficie del pavimento a gradoni, in fondo alla quale, leggermente rialzato, si estende il presbiterio; sul lato sinistro verso l'altare "còram pòpulo", il Crocifisso.

Chiesa di S. Paolo in Pila, (Sestri Levante)


Chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, nel Comune di Lavagna
Inizio costruzione: 1972
Completamento:1974
Progetto: G. Campodonico, V. Simonetti, G. Santi
Programma iconografico; all'interno è collocata una statua lignea policroma della fine del XVIII secolo, rappresentante la Madonna.  Sull'altare il Crocifisso in legno di noce e, sulle pareti dell'aula, le formelle in ardesia della "Via Crucis", dello scultore F. Dallorso:  

Chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, (Comune di Lavagna)


Chiesa di Gesù Risorto in Cavi Arenelle,  nel Comune di Lavagna
Inizio costruzione: 1984
Completamento:2000 
Progetto: C. Lacca, P. Gaviglio   
Programma iconografico: all'interno le vetrate policrome sono opera di Padre C. Ruggeri; la vasca battesimale di B. Pietrogrande; dello stesso scultore l'altorilievo in marmo di Carrara, raffigurante "Maria Madre e Regina".

Chiesa di Gesù Risorto in Cavi Arenelle (Comune di Lavagna)


Chiesa di Sampierdicanne, nel Comune di Chiavari 
Inizio costruzione: 1994
Completamento: 1999
Progetto: C. Montagni, sull'idea di un primo progetto a firma di E. Mazzino e C. Montagni. 
Programma iconografico: la nuova struttura a forma triconca si integra perpendicolarmente nella chiesa antica. Le linee architettoniche sono in connubio con le  trentacinque vetrate istoriate. I cartoni preparatori sono opera di G. Job. Essi rappresentano i temi della "Crocifissione" ,"Resurrezione", "Pentecoste" (nell'abside); gli "Atti di Misericordia", le "Beatitudini", e i "Sacramenti o Segni" (nel transetto e lungo le pareti della navata).  

Chiesa di San Pier di Canne (Comune di Chiavari)


Chiesa di Nostra Signora della Speranza in Francolano, nel Comune di Casarza Ligure 
Inizio costruzione: 1990
Completamento: 2001
Progetto: C.Lacca, P. Gaviglio
Programma iconografico; all'interno, i dipinti murali di R. Altman, raffiguranti "Il battesimo di Gesù nel Giordano" e la "Via Crucis".

Chiesa di N.S. della Speranza in Francolano (Casarza Ligure)


Chiesa di S.Anna, nel Comune di Rapallo
Inizio costruzione:1980
Completamento:2016
Progetto:  C. Lacca, P. Gaviglio; Direzione dei lavori: L. Maggi con A. Rotta, nella fase di completamento.
Programma iconografico; all'interno le opere scultoree in acciaio di B. Berzenyi, rappresentanti "Cristo crocefisso" e "Cristo Risorto"; all'esterno, in marmo di Carrara, la scultura di L. Lustig, raffigurante "L'abbraccio fra Anna e Maria"

Chiesa di S. Anna (Comune di Rapallo)



Note:

[1] Il giudizio estetico sulle chiese del contemporaneo viene spesso ridotto alle espressioni del "Brutalismo". Angelo Crespi nel suo libro, dedicato alle chiese e ai musei contemporanei, scrive: "Edifici distanti dalle forme della tradizione, privi di qualsiasi idea della trascendenza, che possono essere ben confusi con costruzioni di altro tipo, capannoni industriali, ospedali, discoteche, autorimesse, piscine". (cfr. A. Crespi, Costruito da dio, Perchè le chiese contemporanee sono brutte e i musei sono diventati le nuove cattedrali, Milano, ed,Johan&Levi, 2017, p. 21; cfr. anche M.V. Mosconi, Italia Brutalista: otto architetture in cemento armato da non perdere, in Elle Decor, Milano, 28/11/2023
In qualche caso il giudizio é oggettivo, come quello di Giuliana Algeri che, a proposito della Chiesa di S. Anna a Rapallo, scrive: "Ma l’impianto è anche nuovo in quanto abbandona ogni legame con gli “stili storici" che hanno caratterizzato per secoli la conformazione della struttura e degli spazi destinati al culto: possibilità offerta dall’introduzione e dall’uso di materiali, quali il cemento armato, che consentono una libertà di forme impensabile con i materiali tradizionali". (cfr. G. Algeri, L'architettura del cielo: la chiesa dentro la città. La nuova chiesa di Sant'Anna a Rapallo come centro della città moderna e come luogo di memoria dell'antica chiesa di quartiere, in Chiesa oggi, architettura e comunicazione, Milano, ed. Di Baio, 2019, n. 112, pp. 46-47-48)


[2] In parentesi l'anno di inizio costruzione e di completamento.

[3] cfr.Laura Arrighi, Tra sacro e profano: la religione si mette in gioco per ridefinire i luoghi di culto, in Elle Decor, Milano, 06-07-2018; cfr. anche Giancarlo Santi, Le architetture sacre del Novecento in Italia. Una selezione degli edifici di culto. Milano, ed. Vita e Pensiero, 2021, pp. 228; cfr. Mario Botta, Il cielo in terra, Un secolo di chiese e cappelle nell'architettura moderna e contemporanea, ed. Libri Scheiwiller, 2023.



 





venerdì 2 dicembre 2022

La nuova diocesi di Chiavari nell'affresco di Raffaello Resio, pittore.

 

    A 130 anni dall'istituzione della diocesi di Chiavari - avvenuta il 3 dicembre 1892 -  il dipinto a fresco di Resio Raffaello è un segno impreteribile. Il pittore ha rappresentato il momento più solenne e ufficiale dell'evento storico-religioso: Papa Leone XIII consegna alla città di Chiavari, la bolla Romani Pontifices.

   In alto, al centro, un gruppo di angeli che sorreggono l'immagine di N.S. dell'Orto; a sinistra la chiesa-santuario elevata a cattedrale, la nuova facciata del pronao e,  di fianco, il palazzo vescovile. Sullo sfondo il golfo del Tigullio-Levante e la penisola di Sestri. 

   Resio Raffaello (Genova, 1854 - Savona, 1927). Formatosi all'Accademia Ligustica, si perfezionò a Firenze e a Roma , grazie alla borsa di studio Duchessa di Galliera. Nel 1886 fu nominato accademico di merito della stessa Ligustica, classe di pittura. Soprannominato il "pittore degli angeli", lavorò a Genova, a Firenze e a Roma. Fu pittore e decoratore di temi sacri, storici e di genere. [1]

   Nel Tigullio Resio eseguì opere di affresco nella chiesa di S. Maria del Campo a Rapallo e nella chiesa di S. Lorenzo della Costa a S.Margherita Ligure. 

Resio Raffaello, Papa Leone XIII consegna la Bolla di istituzione della diocesi di Chiavari,
 affresco, Palazzo Episcopale, piano 2, soffitto del salone di rappresentanza.

   Questo dipinto è stato pubblicato nel libro, presentato al pubblico  presso la Chiesa Cattedrale di N.S. dell'Orto, il 27 novembre scorso. Nella narrazione della visita alla Chiesa Cattedrale di un gruppo di studenti - guidati da don Andrea Buffoli (direttore dell'Ufficio Liturgico), a cui si è unito  Giampio Devasini (Vescovo di Chiavari) - anche dei rimandi storici, artistici, religiosi e statistici relativi alla diocesi. [2]

Chiesa di N.S. dell'Orto, Cattedrale di Chiavari, interno, 27/11/2022, durante la presentazione del libro.

   Nel Museo Diocesano è stata allestita una vetrina  dedicata ad oggetti ed arredi riferiti alla diocesi di Chiavari.[3] In particolare: la Bolla di fondazione della diocesi, il pastorale di Mons. Fortunato Vinelli, (primo Vescovo di Chiavari), il calice appartenente alla parrocchia di S. Giacomo di Rupinaro, usato da Papa S. Giovanni Paolo II durante la sua visita pastorale alla diocesi (1998) e varie medaglie commemorative.


Note:                                                          

[1] cfr. Dizionario degli artisti liguri, (a cura di G. Beringheli), Ed. De Ferrari, Genova, 2012, p.320-321; cfr. anche Silvia Bottaro, Raffaello Resio (1854 - 1927) Scenari d'arte. Ed. Darsena. Savona, 2012.

[2] cfr. F. Baratta P. Pezzi, Chiesa di Chiavari da 130 anni diocesi (1892 - 2022), Ed. Geko, Avegno (GE.), 2022, pp. 10-12-13-91-94-97,101,132.

[3] Nel 1892 la parte orientale dell'Archidiocesi di Genova venne smembrata per costituire la Diocesi di Chiavari. Essa era formata da 133 parrocchie divise in 23 vicariati foranei, comprendendo le località di Portovenere, Carro, Maissana, Framura e Varese Ligure. Sestri Levante e Nascio restarono sotto la Diocesi di Brugnato fino al 1959. Successivamente furono annesse alla diocesi di Chiavari. Borzonasca rimase fino al 1989 sotto la Diocesi di Bobbio. Dopo fu annessa alla diocesi di Chiavari.


 Attualmente la Diocesi di Chiavari, suffraganea dell'arcidiocesi di Genova, appartiene alla regione ecclesiastica Liguria.  Si estende sul territorio in un'area di 559 Kmq, da Portofino a Moneglia  sulla fascia costiera del Tigullio e, nell'entroterra, fino ai comuni di Lumarzo, Neirone, Favale di Malvaro, Lorsica, Borzonasca, Mezzanego, Ne, Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese, comprendendo 140 parrocchie divise in 5 vicariati.

 Essa contava (2021) 137430  persone battezzate, su 142600 abitanti (96,4%). Oggi i presbiteri sono 132, i diaconi 7.




martedì 21 dicembre 2021

Il futuro dei Musei nel Tigullio

 

   Nell'attuale momento storico caratterizzato da tante incognite sul ritorno alla normalità, l'obbligo della Certificazione verde COVID 19 (Green Pass e Super Green Pass), anche per i luoghi della cultura e del turismo, mette in discussione il ruolo istituzionale e la gestione dei musei italiani [1].

   La chiusura dei Musei nel 2020, durante il periodo del lock down e le successive limitazioni imposte dai vari decreti ministeriali e governativi hanno causato un generale calo dei visitatori. Se i dati relativi all'anno in corso confermassero tale tendenza, si imporrebbe agli addetti del settore e, di rimando ai decisori politici, una riflessione seria e una domanda sul futuro.

   A fronte di questa situazione, non si capisce il motivo per cui un passaporto - creato per consentire la libera circolazione di persone fra i paesi diversi dell'UE - sia stato adottato per interdire il diritto al lavoro (Super Green Pass) e limitare il libero accesso alla fruizione di alcuni beni, nella fattispecie i beni culturali e del paesaggio [2].

  Inoltre è inaccettabile la discriminazione tra un museo e un esercizio commerciale, oppure un luogo di culto.

   Quali sono le evidenze scientifiche, in base alle quali il rischio di contagio al Covid19 - Sars2 e/o alle successive varianti Delta, Omicron ecc., è più elevato visitando un museo, che facendo shopping in un supermercato, entrando in un  istituto di credito o partecipando al chiuso ad un rito religioso? Quali correlazioni statistiche inferenziali sono state provate? Quale nesso logico o di altro tipo esiste con l'obbligo vaccinale?

    I musei nel territorio del Tigullio sono 27, distinti in: 5 case museo, 4 musei d'arte, 5 musei di storia e archeologia, 2 musei delle imprese, 2 musei del mare, 7 musei della società e 2 eco-musei del territorio [3].


Chiavari, Museo Diocesano

   

     E' un patrimonio storico e artistico che - insieme ai luoghi e agli ambienti di provenienza - la politica, le istituzioni e i privati dovranno continuare a valorizzare [4]

    Christian Greco - direttore del Museo Egizio di Torino ed esponente di spicco del settore museale italiano – richiamandosi ai principi fondamentali della Costituzione, ha recentemente affermato che i “musei sono la casa di tutti”.

Chiavari, Galleria Civica di Palazzo Rocca


«Nel futuro dei musei – ha continuato - non potrà mai mancare la ricerca  Molto spesso si è sottovalutato questo aspetto. Senza di esso un museo si riduce a sommatoria degli oggetti contenuti. Per farli vivere è necessaria la ricerca. Questi luoghi devono diventare osmotici con le università».


Aggiornamenti:

01/04/2022 Comunicato



Note: 
                                                                            

[1] Nel 2018 l'Italia vanta 4908 tra musei, aree archeologiche, monumenti e ecomusei aperti al pubblico. E' un patrimonio diffuso su tutto il territorio. In un Comune su tre (2311) è presente una struttura a carattere museale.
[2] cfr. AA.VV. Musei di Liguria Un viaggio nel patrimonio museale, (a cura di Monica Bruzzone),  Genova, Ed. Sagep, 2011, pp.132.
[3] cfr. Musei di Liguria, a cura di Monica Bruzzone, ed. Sagep, Genova, 2011, pp. 132.
[4] cfr Costituzione della Repubblica Italiana. Art. 3, comma 2 "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Art. 9 " La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".


lunedì 12 aprile 2021

La ricomposizione del monumento funerario del cardinale Luca Fieschi nel Museo Diocesano di Genova

   Rinasce un capolavoro, il monumento Fieschi al Museo Diocesano di Genova. Si tratta di un progetto di riscoperta dell'arte trecentesca e di valorizzazione della casata Fieschi di Lavagna. L'opera di ricomposizione è stata promossa dall'Arcidiocesi di Genova e dalla Compagnia S. Paolo, con il sostegno di Coop Liguria, curata nella redazione finale da Paola Martini (direzione del Museo) con l'architetto Giovanni Tortelli (Studio Tortelli Frassoni) per la progettazione e l'allestimento museografico.

Frammento del monumento funerario di Luca Fieschi, Museo diocesano di Genova.

   L'intervento ricompositivo dei 132 frammenti del complesso scultoreo, si è avvalso del supporto scientifico di Clario Di Fabio, uno tra i più importanti studiosi del medioevo genovese e, in particolare, del monumento Fieschi. Ha seguito i lavori un comitato consultivo, costituito dalle più autorevoli istituzioni culturali della città (Lauro Magnani per l'Università degli Studi di Genova, Padre Mauro De Gioia e Grazia Di Natale per l'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi, Manuela Salvitti, Franco Boggero, Massimo Bartoletti e Carla Arcolao per la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, Piero Boccardo e Raffaella Besta per i Musei Civici).

   Una parte del complesso scultoreo - la cassa scolpita, sulla quale giace la figura del defunto i due angeli reggicortina sovrastanti e i quattro leoni stilofori - trova già spazio nel piano interrato del Museo Diocesano. Il nuovo allestimento ospiterà anche i frammenti.

Scrive Clario Di Fabio:
Nato a Genova verso il 1270, Luca Fieschi (...) fu uno dei tre alti prelati che a Roma, nella basilica lateranense, incoronarono nel 1312 Enrico VII di Lussemburgo Sacro Romano Imperatore. Della casata dei conti di Lavagna - la principale famiglia guelfa genovese, influentissima nel corso del Duecento nella curia papale, tanto da aver dato in quel secolo, con Innocenzo IV e Adriano V, ben due pontefici alla Chiesa -  egli esercitò in trentasei anni di cardinalato, un ruolo politico e diplomatico di dimensione europea. Divenuto nel 1326 arciprete di S. Maria Maggiore, morì nel 1336 alla corte di Avignone e manifestò nel testamento la volontà di trovare riposo definitivo nella sua città di origine, in quella Cattedrale di S. Lorenzo, di cui - come tanti suoi familiari, in quel periodo - era stato canonico. (...)  Fra il 1342 i lavori di esecuzione del monumento funerario, cominciati qualche tempo dopo la sua scomparsa - forse anche meno di due anni - erano stati interrotti. (...)

Note:

                                                          

Per approfondimenti ed ulteriori notizie, visitare il sito:

 www.museodiocesanogenova.it 

cfr. S. Pizzorno, Nuovo allestimento per il monumento Fieschi, in Con Coop Liguria, Bologna, n. 2, marzo 2021, p. 46-47.



mercoledì 6 gennaio 2021

Affreschi di Morgari nella chiesa di S. Lorenzo della Costa a S. Margherita Ligure


  La chiesa - composta da tre navate e otto cappelle laterali in stile barocco -  è completamente affrescata. Nella terza cappella della navata laterale sinistra è conservato il trittico di S.Andrea, commissionato da Andrea della Costa ad un pittore fiammingo nella fine del XV secolo. Nel coro, in fondo alla navata centrale, il dipinto di Luca Cambiaso, Martirio di S. Lorenzo del XVI secolo.

Luigi Morgari, Adorazione dei Magi, navata centrale, affresco, 1922.

   I pittori Sante Bertelli, Raffaello Resio, Giuseppe Mazzei e Luigi Morgari  hanno contribuito in varie riprese alla decorazione pittorica della chiesa.

   Luigi Morgari (Torino 1857; Torino 1935). Studiò all'Accademia Albertina di Torino, allievo di Enrico Gamba e Andrea Gastaldi. Collaborò a lungo con il padre e con lo zio Rodolfo. Si affermò alle Esposizioni di Torino, Milano, Firenze e Roma con dipinti di soggetto profano e religioso, caratterizzati dal movimento grandioso delle figure e dall'uso di tonalità sobrie e delicate.

   Nel Tigullio, oltre che a S. Lorenzo della Costa  eseguì affreschi per la chiesa di S. Martino di Noceto a Rapallo, di S. Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante e di S. Michele Arcangelo a Soglio (comune di Orero).  



giovedì 22 ottobre 2020

Luigi Agretti, pittore e decoratore

   Luigi Agretti (La Spezia,16/08/1877 - La Spezia, 17/11/1937). Il padre Cesare, pittore decoratore, gli insegna i primi rudimenti di pittura, ed a soli quattordici anni Luigi esegue alcune decorazioni per il teatro Comunale di Monte Castello di Vibio (Perugia), rivelando un precoce talento [1]. 

  Grazie ad un pensionato vinto nel 1895, si reca a Roma, ove può frequentare l'Accademia di Belle Arti e il Museo Artistico Industriale, entrando in contatto con Domenico Bruschi e Annibale Brugnoli, con i quali lavorerà a Firenze nel Palazzo Cesaroni, e nel Duomo di Palestrina.

  Nel 1903, esegue in collaborazione con Coriolano Mazzerioli alcuni lavori di decorazione a Perugia; viene nominato accademico di merito all'Accademia di quella città.

Luigi Agretti, Il Lavoro, Atrio Biglietteria, Stazione Centr. La Spezia. affresco.

   Ritornato in Liguria,  realizza opere di decorazione e di pittura. Le più note nel territorio spezzino si possono vedere nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e di S. Nicolò ad Arcola; nella chiesa di S. Maria Assunta, nell'atrio della biglietteria della Stazione Centrale e nella villa Ceretti-Marmori a La Spezia; nella chiesa di S. Francesco a Lerici.

    Nell'area del Tigullio eseguì degli affreschi nelle chiese di S. Maria Assunta di Temossi e di S. Vincenzo e Anastasio di Caregli a Borzonasca; nella chiesa di S. Vincenzo a Favale di Malvaro, nella chiesa di S. Maurizio a Neirone e nella chiesa di N.S. del Ponte a Lavagna; nell'atrio, nella scala e nel lucernaio del palazzo Bianchetti a Chiavari.

Luigi Agretti, Figure allegoriche, Atrio palazzo Bianchetti, affresco, Chiavari, 1929.


Note:
                                                                  

[1] Gen P. A. Conti, Luigi Agretti, e Ancora de' quadri di Agretti, in L'Opinione, La Spezia, giugno, 1934, nn. 22-23, pp. 7 - 23.













domenica 27 settembre 2020

La mostra personale di Francesco Cassanelli a Chiavari

 

   Francesco Cassanelli, alias Mbà Frènk  (Bisceglie, Ba, 1955) ha  frequentato  l'Istituto  d'Arte  e  l'Accademia  di  Belle  Arti di  Bari (sezione  pittura),  dove  si  è  diplomato  nel  1980.

   Dal  1981  al 2020 ha insegnato Arte, Decorazione  Pittorica  e  Scenografica  presso il Liceo Artistico "Luzzati" (ex Istituto  Statale  d'Arte)  di  Chiavari  (Genova),  città  nella  quale  abitualmente  risiede.

 

Francesco Cassanelli, Mbà Frènk, L'abbazia di S.Fruttuoso, olio su tela, cm. 60 x 50, (2015).

   Oltre ad un considerevole numero di mostre personali in Italia, Francesco Cassanelli ha al proprio attivo la partecipazione a parecchie importanti manifestazioni artistiche nazionali e in Germania.

   Nelle opere esposte emerge da un lato un continuo riferimento alla realtà del paesaggio e dall'altro un altrettanto afflato alla fantasia.

F. Cassanelli, Mbà Frènk, Viaggio verso un sogno,
 acrilico su masonite, cm. 40 x 50, (2014).

    L’ingresso alla mostra, che ha il patrocinio del Comune ed è allestita nelle sale della storica Torre in via della Cittadella, osserva i seguenti orari: tutti i giorni ore 10/13 e 16/19.30, fino al 4 ottobre 2020 [1].

Note:
                                                 

[1] cfr. www.cassanelli.com